IL REIKI NEGLI OSPEDALI ITALIANI
La pratica del Reiki, qualora il paziente lo richiedesse, è impiegata in vari ospedali di tutto il mondo, Italia compresa, da volontari o da infermieri e personale medico. Ecco quali ospedali italiani impiegano questa pratica.
• ROMA. Il Reiki viene praticato in un solo ospedale, il Regina Elena.
• MILANO. Il Reiki viene praticato nell’Ospedale San Carlo Borromeo. Viene effettuato ai pazienti secondo tariffario del S.S.N. al Centro di Medicina Psicosomatica.
• TORINO. Il Reiki viene praticato presso l’Ospedale San Giovanni Battista, al C.O.E.S. (Centro Oncologico Ematologico Subalpino). Il paziente è seguito da un’equipe composta da differenti figure professionali: un medico, uno psicologo, il personale infermieristico, gli operatori Reiki dell’associazione Cerchio di Luce.
• ASTI. Il Reiki viene praticato presso l’Ospedale Cardinal Massaia nel reparto di Oncologia.
• VICENZA. Pratiche di Reiki vengono svolte presso il Servizio per le Tossicodipendente e l’Alcologia (Ser.T). Il Reiki, dunque, viene inserito tra i programmi di recupero di soggetti alcool dipendenti.
• NAPOLI. Il Reiki si pratica anche a Napoli, alla ASL NA1, distretto 33 all’ambulatorio di ginecologia diretto dalla dottoressa Giulia Zinno e a cura dei volontari dell’associazione Yantra.
Il Reiki nella sanità è ormai diventata una realtà diffusa in Italia e in tutto il mondo dimostrando i grandi benefici di questa tecnica giapponese.
Qualche tempo fa mettere le parole Reiki e Sanità nella stessa frase avrebbe suscitato qualche perplessità, oggi le cose sono cambiate. Reiki e Sanità sono diventate due parole complementari per chi esercita una professione medica anche grazie ai numerosi STUDI SCIENTIFICI realizzati sul Reiki. Molti medici adesso non solo conoscono il Reiki ma lo praticano anche (leggi le parole di Maria Danilychev). Gli effetti di questo connubio hanno portato benefici sia al personale sanitario che ai pazienti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità segue con attenzione da anni il ritorno alle terapie non convenzionali e la loro diffusione, tanto che proprio nell’ambito del Centro per le medicine tradizionali dell’OMS sono state prodotte delle linee guida per la pratica dell’agopuntura e per la ricerca sulle medicine complementari.
obiettivi del Centro OMS: favorire l’integrazione delle medicine complementari nei sistemi sanitari pubblici o assicurativi, produrre studi di efficacia sulle diverse terapie, fare in modo che le cure siano accessibili a tutti ma nello stesso tempo distribuite in modo razionale. Non dimentichiamo che per quasi 5 miliardi di persone la medicina alternativa è la nostra!
In alcuni paesi, come ad es. in Germania, molto si è già fatto in questa direzione. Nelle facoltà di medicina tedesche già nel 2001 si davano esami di terapie alternative e naturali, e non esiste monopolio per legge della medicina allopatica tranne per specifici casi come l’effettuazione di radiografie o le cure dentistiche. Nel 2001 il 75% dei medici tedeschi praticava anche terapie alternative: per fare un raffronto, in Italia era il 2%. (Fonte: OMS Legal Status of Traditional Medicine and Complementary/Alternative Medicine: A Worldwide Review. – 2001)
L'oms raccomanda il Reiki come terapia complementare al dolore non farmacologica.